Andora (SV) / Questa è la storia d’amore tra due innamorati che divennero due borghi uniti in un eterno amore: Andalora che divenne Andora e Stefanello che divenne Stellanello (il comune vicino), inseparabili per l’eternità.
LA LEGGENDA DI UN ETERNO AMORE
ARTICOLO E FOTOGRAFIE / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu
__________________________
CATEGORIE
Provincia di Savona
Leggende
Storie d’amore
__________________________
In questo borgo abitava una ragazza bellissima di nome Andalora (che significa landa d’oro) che amava ed era amata da un giovane forte e bello dal nome Stefanello. La pace di quel luogo felice fu interrotta dallo spietato saraceno Al Kadir che, vedendo Andalora, la volle prendere subito in moglie e la rapì legandola all’albero maestro della sua nave. Stefanello corse subito in suo aiuto liberandola di nascosto durante la notte, ma, a causa di un errore venne scoperto dal soldato di guardia che lo ferì a morte. A quel punto, prima che il suo amato esalasse l’ultimo respiro, Andalora si strinse a lui e in completa complicità si gettarono entrambi in mare e morirono tra i flutti. Il saraceno Al Kadir, di fronte ad una così tragica scena si commosse profondamente e si convertì al cristianesimo e decise di chiamare quei luoghi da lui conquistati con il nome dei due amanti, in ricordo del loro eterno amore. Così Andalora divenne Andora e Stefanello divenne Stellanello (il comune vicino), due borghi ormai inseparabili per l’eternità.
Andora fu fondata dai Focesi, popolo greco originario della Focide, nel 753 a.C. che usò la città come approdo per il commercio del sale che veniva estratto dalla Corsica. In seguito arrivarono i romani come dimostrano tutte le costruzioni ancora oggi presenti a testimoniarne la presenza, soprattutto la strada Julia Augusta. A succedere i romani ci furono i Longobardi fino a Carlo Magno, si dice che fin qui con il suo destriero arrivò Aleramo, capostipite degli Alerami. Dominarono poi nel 1170 le famose famiglie liguri dei Del Vasto, Del Carretto e i Clavesana, fino a che il borgo passò sotto il dominio della Repubblica di Genova.
Ponte romano a schiena d’asino
Questa è la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo di architettura chiaramente tardo romanica (con punte di gotico), della seconda metà del Duecento.