Hotel Angst, Bordighera IM / Ancora oggi, infatti, si racconta che è possibile scorgere il fantasma di Ghella aggirarsi per le stanze dell’albergo, gelosa dell’intrusione di estranei in quella che ancora considera casa sua, o affacciarsi alla finestra in segno di potere

IL FANTASMA DI GHELLA SI AGGIRA A BORDIGHERA


ARTICOLO E FOTOGRAFIE  / ISA GRASSANO

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INFO

Hotel AngstVia Romana, 76, 18012 Bordighera IM

CATEGORIE

Provincia di Imperia

Spettri femminili
Italia abbandonata

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La Liguria è spesso associata alle sue spiagge assolate d’estate, riscaldate da un clima temperato anche d’inverno. In pochi conoscono il lato “gotico” di questa regione. Antiche ville, case disabitate, monasteri e hotel con “ospiti evanescenti” sono i luoghi più indicati per avere un incontro con il soprannaturale, con forze inafferrabili che non hanno mai smesso di far sentire la loro presenza. Bordighera è una località perfetta per un ghost-tour da brividi. E tutto ruota attorno a via Romana, dove sorge l’Hotel Angst, un tempo lussuoso albergo per facoltosi turisti, che mostra ancora oggi i segni degli antichi fasti.

Di Salinger – Opera propria, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27960920

Tutto iniziò, a fine Ottocento, quando un ricco magnate svizzero di nome Adolf Angst arrivò nel borgo ligure con il sogno di costruire il più importante albergo d’Europa, e si rivolse a un’anziana signora, Ghella, per acquistare il terreno su cui edificare la struttura e fare in modo che la cittadina diventasse una potenziale meta di spicco per abbienti turisti stranieri. La signora però si rifiutò di vendere la sua casa all’imprenditore e a nulla servirono le opere di convincimento, né i mesi di trattativa. Finché in una notte d’autunno Ghella morì in un incendio che distrusse la sua abitazione. Incendio doloso? Non si è mai saputo, ma da allora nella zona si iniziarono ad avvertire strane presenze. Intanto Adolf riuscì a realizzare il suo desiderio e chiamò l’albergo Angst, che in tedesco significa “paura”. Quasi un presagio. Si narra che l’uomo tra le macerie lasciate dal fuoco ritrovò un antico specchio ancora intatto e lo conservò per poi esporlo in quella che sarebbe diventata la hall. All’epoca era uno dei migliori alberghi della Riviera, tanto che nel 1900 anche la regina Vittoria aveva fatto riservare una suite per lei e delle camere per il suo seguito. Purtroppo lo scoppio della guerra con i Boeri costrinse la regina a rimandare il viaggio, che non fu in seguito mai realizzato.

Di Salinger – Opera propria, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27960919

La struttura era dotata di camere con bagni privati e un grande salone per i ricevimenti, decorato con sei affreschi dei pittori Giuseppe Piana e Hermann Nestel. C’era persino una sartoria e un fumoir per signori, oltre che una sala da biliardo. Il servizio era garantito da oltre cento dipendenti per duecento ospiti; la cucina disponeva di otto cuochi; il parco era curato da quattro giardinieri, i servizi da pasto erano in porcellana con fregi in oro zecchino. Tutto doveva essere nel segno dell’eleganza, tanto che per il pranzo era d’obbligo l’abito lungo per le signore, il frac o lo smoking per gli uomini. E poi c’era quel famoso specchio che secondo alcune tradizioni è stato la causa della malasorte della costruzione. Angst era convinto di aver visto lo spettro di Ghella uscire dalla superficie riflettente, nonostante avesse tentato di coprire con un telo lo specchio, e ben presto iniziarono a circolare inquietanti storie di rumori di passi nei corridoi dell’albergo e di urla nella notte, di porte sbattute violentemente. Una notte d’estate del 1887, nel bel mezzo di una festa, si verificò una devastante scossa di terremoto che distrusse l’hotel.

Angst stesso disse che poco prima del crollo aveva visto gli specchi oscurarsi e aveva udito una fragorosa risata. Dopo il successivo restauro dell’hotel, gli strani fenomeni non smisero di accadere. L’edificio successivamente fu riconvertito per un breve periodo in ospedale militare, prima di cadere totalmente in rovina. Se siete amanti di Shining e delle storie di fantasmi, non potete non andare ad ammirare le rovine di questo hotel: ancora oggi, infatti, si racconta che è possibile scorgere il fantasma di Ghella aggirarsi per le stanze dell’albergo, gelosa dell’intrusione di estranei in quella che ancora considera casa sua, o affacciarsi alla finestra in segno di potere. Certo è che a guardare verso gli infissi proverete una strana sensazione d’inquietudine.

Info: www.turismoinliguria.it

Articolo tratto dal libro: