LUOGO: Piemonte / Lugnacco (TO), Chiesa della Purificazione di Maria / In questo luogo si svolgevano culti pagani, simili a danze attorno a questa pietra. Erano rituali di fecondità, diffusi anche in altre regioni d’Italia, richiamando lo stesso menhir un’evidente simbologia fallica.

LA CHIESA E IL MENHIR


ARTICOLO
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

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Provincia di Torino
Eros Sacro / menhir fallico
Menhir
Religioni / paganesimo-cristianesimo

 

All’imbocco del paese si trova l’edificio più antico della Valchiusella, la chiesa romanica della Purificazione di Maria Vergine. Datato all’XI secolo fu costruito su un antico tempio pagano, testimoniato dalla presenza di un menhir di gneiss (roccia metamorfica contenente quarzo), alto quasi 4 metri e pesante circa 2 tonnellate, uno dei pochi esempi nel piemonte.


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In questo luogo si svolgevano culti pagani, simili a danze attorno a questa pietra. Erano rituali di fecondità, diffusi anche in altre regioni d’Italia, richiamando lo stesso menhir un’evidente simbologia fallica. Esso oltre ad essere stato levigato per assumere una sorta di “forma corretta”, è segnato da diversi intagli longitudinali. E’ dell’età del bronzo e si trova nei pressi del cimitero e dell’abside.

Il masso fu ritrovato disteso, atto sicuramente voluto dai preti del luogo. Il fatto curioso è che non venne rimosso o in qualche modo distrutto, ma fu abbandonato, quasi a dimostrare che l’antica cultura religiosa era stata sopraffatta e sostituita dal Cristianesimo. Spesso gli uomini ecclesiastici erano intimoriti nel far sparire oggetti di culto pagano, non tanto per paure di vendette di dei ai quali non credevano, ma il terrore era di quelle dei vivi, dato che i pagani non si convertirono così rapidamente, soprattutto quelli più agguerriti. Per fortuna oggi gli è stata restituita l’importanza archeologica che gli compete e ad osservarlo è un monolite di tutto rispetto con la sua altezza non indifferente di 3,85 metri.

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La facciata è anomala, ingloba il campanile romanico esattamente al centro nel quale si trova il portale di accesso alla chiesa. Per entrare insomma bisogna passare da sotto le campane…

Anche lo stesso nome della basilica “della Purificazione” non doveva essere casuale, forse si desiderava purificare un luogo ritenuto particolarmente infestato dal paganesimo… fatto sta che il menhir esiste ancora oggi, all’imbocco del cimitero e la cosa certa è che, lì, solitario, maestoso, come mai fosse caduto, mantiene ancora integralmente tutta la sua dignità e magia.