TOSCANA / Percorso “I boschi magici” n. 16 (della cartina) Masso della Pescaia, nei pressi di Piteglio (PT) / Più di un tumulo è stato trovato organizzato in modo da ottenere due camere divise da una pietra orizzontale. Non esiste nulla di simile nell’aera circostante e questo fatto li rende decisamente enigmatici
IL RECINTO SACRO DEL RIO DELLE LAME
Articoli “Il recinto” “La struttura del sito” e “Le costruzioni di pietra” di: Gabriele Bonino – Fabiano Fini associazione@vallelune.it
Articolo “I tumuli” di Isabella Dalla Vecchia – info@luoghimisteriosi.it
Fotografie: Mirko Urso e Gianluca Cinquilli e archivio Val di Lune
Si ringrazia l’Associazione culturale Valle Lune
Per informazioni Associazione culturale Valle Lune
associazione@vallelune.it – Fini 338 8393423
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CATEGORIE
Provincia di Pistoia
Animali / ariete
Costruzioni anomale / tumuli
Cielo / costellazioni
oggetti / ruote
Preistoria / ruote / tumuli
I capitoli di questa scheda sono:
• Il recinto
• La struttura del sito
• Le costruzioni di pietra
Le pietre:
• L’inginocchiatoio
• Il sasso delle costellazioni
• La testa di ariete
• I tumuli
Il recinto
Il recinto di pietra del Rio delle Lame è posizionato sul lato di un antico sentiero ad un’altezza di circa 525 metri s.l.m. e segue il declivio naturale del terreno.
Il bosco che lo accoglie è ad oggi costituito da alberi di acacia, cerro, alcuni noccioli, rosa canina e rovi, con qualche sporadico albero da frutto; sul lato nord del recinto scorre il Rio delle Lame, mentre il lato sud segue un piccolo corso di acqua, generalmente asciutto, lungo il quale sono presenti alcune rocce naturali che sembra potessero costituire, in passato, il letto di un torrente di dimensioni più ampie. Il territorio circostante per la sua morfologia si presta per il pascolo e l’agricoltura montana, infatti sono presenti un buon numero di campi coltivati, circondati dai classici boschi di cerro e castagno e la zona è ricca di acqua.
L’area in esame non era mai stata esplorata da indagini archeologiche mirate fino al 2011, quando la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, nella persona della dott.ssa Paola Perazzi con la collaborazione della dott.ssa Cristina Taddei, decise di fare una breve indagine sul sito usufruendo dell’apporto dei volontari dell’Associazione Valle Lune.
Sono stati individuati, nei boschi della zona, una serie di resti non censiti e studiati, costituiti da terrazzamenti, muri +a secco, resti di costruzioni in pietra e grandi macine di pietra.
Struttura del sito
Abbiamo denominato il luogo recinto di pietra del Rio delle Lame poiché la sua costituzione fisica presenta elementi che confermano l’ipotesi che si tratti di un luogo ben circoscritto. Infatti nell’edificare il recinto l’uomo avrebbe impiegato un notevole lavoro (fatto di abilità e sacrificio per spostare e scegliere pietre anche molto pesanti) ed avrebbe seguito, almeno a grandi linee, un disegno ben definito e non casuale.
Il recinto ha la forma di un quadrilatero irregolare con il lato più corto ad est e l’altro lato corto (mt.32 ca. di lunghezza) ad ovest, si sviluppa quindi sull’asse est/ovest; come abbiamo già accennato i due lati lunghi seguono due corsi d’acqua di cui il lato destro (scendendo) di mt 92 ca. di lunghezza è parallelo al Rio delle Lame piccolo fosso attivo per tutto l’anno, mentre il lato sinistro segue un fosso in cui scorre l’acqua solo in periodi particolarmente piovosi. L’acqua nella zona è abbondante, da notare che poco sopra vi è la presenza di una sorgente ancora attiva (nei pressi del podere denominato La Fontana).
Il muro perimetrale ha delle caratteristiche particolari, è costituito infatti da pietre di arenaria a grana grossa di tonalità rosso/marrone, in alcuni casi molto pesanti; saltuariamente le pietre risultano sovrapposte, con contatto della superficie più ampia, ed ora l’altezza massima del muro non supera mai i 50 cm.. Spesso i massi, pur seguendo inconfutabilmente la linea perimetrale, danno l’impressione di non costituire un vero e proprio muro (ovvero realizzato per difendere il territorio dall’acceso esterno) ma un allineamento di grandi pietre che ha quindi la funzione di delimitare un’area.
Un notevole numero di pietre allungate, arrotondate all’estremità oppure con forma appuntita, sembrano scelte appositamente e fanno ipotizzare che in origine potessero assumere una posizione eretta (al momento attuale sono state ritrovate praticamente tutte in posizione orizzontale). Una traccia di lavorazione sicura realizzata dall’uomo, individuata lungo il muro, è stata rilevata su una pietra dalla curiosa forma circolare ed è costituita da una coppella di circa 7 cm di diametro, situata lungo il lato nord in posizione mediana.
Non siamo in grado per ora di dire se le pietre che presentano lati arrotondati ed appuntiti sono state lavorate dall’uomo l’unica cosa certa è che sono state quantomeno scelte e trasportate con fatica, fino a costituire il perimetro
dell’allineamento.
Accanto al lato sud del nostro muro è situato un pianoro dove spiccano alcune grandi rocce naturali, probabilmente erose in passato dallo scorrere dell’acqua, in prossimità delle quali abbiamo individuato altre arenarie caratteristiche (lunghe e arrotondate) simili a quelle presenti nel muro.
Altre grandi pietre naturali, dal colore rossastro e dal suggestivo aspetto con un altezza, di 1,5/2,5 mt. sono presenti nella zona, in particolare si evidenzia un grande masso posizionato nel punto più orientale del muro che domina la valle .
L’osservazione che a noi sorge spontanea, dopo aver ripulito il sito osservandolo inserito nel suo splendido contesto naturale è che il complesso litico poteva essere stato costruito per funzioni sacre, di cui al momento non se conosce assolutamente alcun dettaglio.
Le costruzioni di pietra
Come possiamo notare dalla planimetria, abbiamo individuato all’interno del sito 10 costruzioni di pietra.
Legenda rio delle lame
- Da T1-T10 tumuli
- M1 pietre varie croci, macine, vasche
- M2 inginocchiatoio
- M3 masso delle costellazioni
Non siamo riusciti ad attribuire una funzionalità pratica a questi reperti, però abbiamo escluso per la loro morfologia che potessero essere maceglie (ovvero cumuli di sassi per bonificare un campo).
Per descrivere le loro caratteristiche, le abbiamo identificate con le sigle da T1 a T10 e A1.
Il reperto T7 risulta il meglio conservato risulta lungo 3 mt largo 1,5 mt ed alto 1,5 mt, ed è praticamente integro, appare di forma ellittica con la punta sagomata come una prua della nave, realizzata sovrapponendo pietre con angoli tagliati in maniera molto precisa le pietre sono state incastrate a secco in modo che la costruzione chiuda verso l’interno e sia così molto stabile nel tempo, l’asse longitudinale scende parallelamente al suolo ed è orientata est/ovest. La parte anteriore della costruzione poggia su una grossa pietra. La costruzione dall’esterno appare riempita di terra e pietre più piccole e dà veramente l’impressione di non essere mai stata alterata dal momento della sua edificazione. Anche i reperti T3, T5, A1, T9 risultano con l’asse longitudinale orientata 270° e sono molto ben conservati (volevamo far notare di nuovo il buono stato di conservazione delle costruzioni, che è un elemento che contrasta nella nostra analisi con una probabile antica datazione del sito).
Volevamo anche porre l’attenzione sul reperto A1, monolite di arenaria (alto 90 cm), che sembra lavorato su tutti i lati, spostato in luogo ed orientato. Infatti la sua base poggia liberamente sopra un altro masso che si sviluppa in orizzontale; la sua forma ed il suo orientamento ci hanno portato a considerarla una costruzione molto rudimentale e forse simbolica.
Il reperto T6 è il più grande come dimensioni, al suo interno vi sono nati alberi di acacia che hanno fatto franare i lati della costruzione; misura 5 mt di lunghezza, 3,5 di larghezza ed 1 mt di altezza), ed anch’esso risulta orientato est/ovest.
Il reperto T9 è il più piccolo. I reperti T2, T4 T10, T1 invece sono parzialmente crollati, sempre perché degli alberi sono riusciti a nascere nel loro interno, sono di grandezza media (con una lunghezza che va da 2 a 3 mt) e comunque possono ancora bene testimoniare di come le pietre sono state disposte in maniera precisa; le pietre cadute dalla costruzione si trovano nelle immediate vicinanze, rendendo probabile una loro ricostruzione futura della struttura generale dei singoli reperti.
Le strane pietre
Di seguito le pietre particolari che, a causa della forma, sono state evidenziate per le loro caratteristiche.
L’iginocchiatoio
La pietra indicata come “inginocchiatoio” ha un appoggio per le ginocchia e per le braccia oppure la testa. Forse una pietra scolpita per una funzione di preghiera essendo orientata verso il recinto sacro.
Il sasso delle costellazioni
La testa di ariete
testa di ariete per il confronto
I tumuli
Gli accumuli di pietre qui presenti richiamano i tumuli, agglomerati di sassi che si ritrovano in diverse parti del mondo. Sarebbero accumuli di terra e sassi posizionati sopra una relativa sepoltura per emulare una collina, una sorta di piramide abbozzata. E’ per questo motivo che non hanno solo una forma a collina, sferica, ma possono averla anche più allungata.
La loro presenza è abbastanza enigmatica e non si sa quale di essi sia stato il vero precursore, iniziarono ad apparire e a diffondersi nell’età della pietra quando presumibilmente ha origine una sorta di sensibilità alla vita e alla morte. Conosciamo tumuli famosi perché vere e proprie strutture architettoniche con camera funeraria laddove il personaggio sepolto era importante. Gli etruschi facevano spesso uso di tombe a tumulo.
Qui abbiamo qualcosa di simile, anche se non possono essere definiti veri e propri tumuli. Sono agglomerati di terra e sassi, molto simili ai tumuli, ma non sono stati definiti tali dalla scienza ufficiale. Sono state approntate alcune ricerche all’esterno e all’interno della struttura senza che siano state ritrovare scritte, cimeli o resti umani o di animali. Non sono state ritrovate nemmeno lavorazioni di antichi culti pagani da far pensare a strutture adibite a cella funeraria.
Più di un tumulo è stato trovato organizzato in modo da ottenere due camere divise da una pietra orizzontale. Non esiste nulla di simile nell’aera circostante e questo fatto li rende decisamente enigmatici. E’ stato ritrovato qualcosa nel sud Italia, ma non tale da far presuppore una spiegazione evidente.
Di sicuro non sono stati creati casualmente essendo l’area interessata da incisioni e presenze di massi scolpiti come la testa di ariete e il masso delle costellazioni, oltre che evidenti segni di lavorazione su molte pietre, al interno del recinto e al di fuori di esso.
Siamo vicini a luoghi molto particolari come l’osservatorio astronomico celtico di Casoli, la parete di Limano con il suoi simboli e la pieve di San Cassiano, luogo ricchissimo di simbolismi e dove si presume fosse sorta sopra un’area di culto pagana, accanto a questa chiesa sorgeva anche un tempio dedicato a divinità dei boschi probabilmente tutta la zona era consacrata a divinità pagane.
E’ questo un luogo in cui si intrecciano differenti culture, il liguri, gli etruschi, i celti, tutti popoli spesso in disputa tra loro per la difesa dei confini ma spesso anche in profondi rapporti commerciali, come è stato il caso degli etruschi e dei liguri celti divisi dal confine del fiume Magra ma dei quali sono state trovate testimonianze di alleanze e scambi commerciali. A poca distanza da questo luogo, verso l’Abetone vi era un abitato celtico, in pianura c’erano quelli etruschi e l’osservatorio astronomico di Casoli era celtico.
Un professore universitario sostiene di sentire affiorare una grande energia e a tale proposito un ricercatore con una particolare attrezzatura, ha rilevato molta energia nel sito misurandone una certa quantità.
Si ringrazia l’Associazione culturale Valle Lune
Per informazioni Associazione culturale Valle Lune
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