TOSCANA / FIVIZZANO (MS) – AGNOLO ED AGNINO / Il satellite ha individuato tre strani circoli nel pressi di Agnolo e di Agnino che sono l’impronta odierna di antichi altari solari

PRIMITIVI OSSERVATORI SOLARI?

ARTICOLO E FOTOGRAFIE / Rino Barbieri – barbieri.rino@virgilio.it
http//xoomer.virgilio.it/barbierino

 

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Rino Barberi, ricercatore e appassionato di archeo astronomia ha fatto interessanti scoperte grazie ad un accurato studio delle zone da lui studiate con Google Earth e ha saputo davvero trovare ciò che gli “occhi umani” non sono riusciti a vedere… questo luogo che si trova nei pressi di Fivizzano (MS) suscita molti interrogativi e merita di essere conosciuto.
Di seguito la sua testimonianza.

I capitoli di questa scheda sono:
L’osservatorio solare di Agnolo
L’osservatorio solare di Ricciara ed Agnino
Gli osservatori di Agnolo ed Agnino a confronto

L’Osservatorio solare di Agnolo

Pensavo che il termine Agnino derivasse da Agnus= Agnello; quando proprio nel mese di marzo 2009 ad una conferenza a Sarzana del Sig. Paolo De Nevi di Sesta a Godano, studioso di megalitismo ligure e dialetto dei liguri, ho appreso che il suffisso AGNI che compone il nome del mio paese non vuole dire altro che Sole.


Osservatorio solare di Agnolo

Agnino = il Paese del Sole. Ma allora è doveroso pensare che anche AGNOLO, paese subito dopo Agnino, sia il paese del sole!
(Agni: La parola ha origini diverse a secondo dove la si indirizza: vedasi quanto riportato sul sito http://www.mednat.org/religione/glossario/a.htm )

E come mai due toponimi uguali in località così vicine?

Domenica 23 marzo 2009 andai a trovare a Moncigoli il mio amico architetto Raffaele Tedeschi anche per raccontargli della mia nuova scoperta di Camporaghena. Ma non appena arrivai il suo figlio Fabio mi anticipò che a Moncigoli un suo amico Marco Lippi viaggiando su Internet con Google Earth aveva scoperto tre cerchi concentrici in una località vicino ad Agnolo detta Pradinardo. Mi mostrò delle foto stampate da internet in Bianco nero mentre io scoppiavo in una grande risata per la combinazione della cosa.

Decidemmo di andare sul sito, trovandolo nella penultima piana di uno scasso fatto forse intorno agli anni “60. Giungemmo sul sito orientandoci con le foto stampate da internet con l’obiettivo di trovare i tre cerchi di circa 10 metri cadauno di diametro e per una lunghezza di 35 metri e il cerchio centrale dentro un ottagono che ha un lato di metri 7,5

Purtroppo non riuscimmo a trovare nessun punto di riferimento e nessun sasso affiorante anche perchè se ci fosse stato molto probabilmente sarebbe stato spianato dalla ruspa che negli anni 60 ha pareggiato il terreno. Magari i massi sono stati prelevati ed utilizzati per costruire le due case coloniche a 150 metri di distanza.
Il sito è in una piana più bassa di circa 1 o due metri di una adiacente esposta ad Est, in una vallata piena di luce e dal sito si osservano sempre le Apuane ed il Sagro. (Coordinate: 44.13.45- 10.05.01 est).

La scoperta ha interessato molti appassionati che si sono recati sul posto, fra cui una geologa, ma nessuno ha saputo spiegare l’origine del sito stesso o almeno l’origine dei tre cerchi che si vedono tramite Google Eath.

L’osservatorio solare di Ricciara ed Agnino

La sera stessa mi trovavo nuovamente sul mio computer a navigare con Google Eath con un chiodo fisso nella testa: se ad Agnolo (che ha il suffisso AGNI) è stato trovato un sito solare, a rigor di logica e di “logo” se ne dovrebbe trovare un’altro anche ad AGNIno!
La mia ricerca ebbe presto un esito positivo.


Agnino – Tre punte a Ricciara


Agnino – Ricciara

Alle Coordinate: 44.14.34 – 10.04.39 est individuai il luogo di osservazione solare sotto la Frazione di Villa e precisamente in località Ricciara. (Il suffisso ARA non vuol dire Altare?). Il luogo dista 200 metri dalle prime case di Villa ed è posto in una piana ribassata di circa un metro e mezzo rispetto ad un’altra esposta a Est (la stessa caratteristica del sito di Agnolo) con in vista le Apuane ed il Sagro.
La vista satellitare mostrava chiaramente il cerchio a ovest in modo perfetto, lo misurai constatando che era di circa di metri 10,50. Offuscati con non precisi contorni erano gli altri due.
Misurai la distanza fra i due cerchi esterni risultando anche in questo caso di 35 metri.
Al rafforzamento del fatto che si debba trattare anche questo come la sede di sito solare è il fatto che sopra la “ Ricciara” c’è un toponimo di campo che è detto “IL PRELO” posizionato perfettamente ad Est rispetto al sito solare.


Ricciara ed Agnino

E dal “Prelo” sorge ogni mattina il sole in una luce direi fantastica. Ma il Prelo, mi veniva sempre raccontato ed è di dominio comune dei vecchi Agninesi, era il luogo ove “ballavano le streghe attorno al fuoco”. E si dice ancora oggi che chi taglia il fieno del vigneto del Prelo non riesca mai a seccarlo perché vi piove sempre sopra: una specie di maledizione.
Ritengo quindi alla luce di questa mia scoperta, che il Prelo, che dista 150 metri dalla Ricciara, sia stato il luogo ove si raccoglievano gli antichi primitivi abitatori di queste terre per propiziare e festeggiare l’arrivo del sole.
Questo era un luogo sacro dove non vi si dovevano effettuare lavori agricoli, da qui l’antica maledizione.


Alpi Apuane da Agnino

La domanda sorge spontanea: quali erano questi uomini?
Una risposta mia in breve: gli uomini che hanno costruito le Statue stele, quelle stesse trovate a poca distanza da Agnino e cioè a Montecorto, a Soliera Apuana, a Moncigoli ed infine a quella di più famosa di Bigliolo.
Ecco quindi che il mio paese, il Paese di AGNINO, quasi sempre dimenticato dagli studiosi entra prepotentemente nella storia archeologica della Lunigiana ed i tre siti solari aprono nuove vie e nuovi interrogativi per capire da dove veniamo.
La mia intenzione ora è di portare a conoscenza dei Sindaco di Fivizzano e di Comano quello che ho sopra esposto (affinché i siti vengano tutelati) e di comunicare a qualche studioso di Paoleoastronomia o Archeastronomia affinché i tre siti siano studiati ed analizzati meglio di quanto io abbia fatto o potuto fare.

Gli osservatori di Agnolo ed Agnino a confronto

Riporto i motivi del perché affermo che quei tre circoli di AGNOLO e quei circoli (ma se ne nota bene uno solo) di AGNINO SONO L’IMPRONTA DI antichi ALTARI SOLARI:
1) Ci sono foto significative fatte da un SOGGETTO IMPARZIALE che è il Satellite
2) Le foto dei circoli sono uguali nelle dimensioni sia per quello di Agnino che per Agnolo.
3) In entrambi si scorge una figura a stella.
4) Da entrambi i luoghi si vede a sinistra (guardando a sud) il monte Sagro come da entrambi si vede la lunga catena di colli o monti che separano la Lunigiana dalla Val di Vara ove il sole tramonta e percorrendo il lungo cammino dal solstizio invernale a quello estivo del 21 giugno. In entrambi i luoghi abbiamo, a poche decine di metri, un terreno rialzato di circa 1 metro e mezzo (ove potevano essere posizionati pietre o pali di triangolazione)
5) Il sito di Agnino è posizionato in una località detta RICCIARA (ARA in latino vuol dire ALTARE)
6) I due siti, che distano in linea d’aria 1500 metri, sono accompagnati da tradizioni che raccontano che in quei siti Ballavano le streghe di notte girando intorno al fuoco. (vedi nota n. 9 : praticamente riti celtici!)
Nel caso di Agnino per la località Prelo, ove sorge il sole rispetto alla Ricciara , il racconto fantastico è accompagnato anche da una maledizione “ L’erba del Prelo non riesce mai a seccare perchè si bagna sempre” (Significato: rispettare i luoghi sacri! Chi non lo fa si porta dietro tutte e conseguenze nefaste.) E quelli erano luoghi ove si adorava il DIO SOLE, che è stata la PRIMA RELIGIONE DEI NOSTRI AVI.
7) Poco sotto la Ricciara e più o meno all’altezza di Agnolo c’è un altro campo chiamato fino al secolo XIX “Arae Foscolae” e cioè in dialetto ARAFOSCOLA cioè UN ALTARE in un luogo offuscato e come tale è anche oggi dalle foto che ho qui esposto. Luogo tanto rispettato che a distanza di secoli, quando viene un’epidemia nel 1856, gli agninesi lo scelgono per depositarvi i loro morti. Ed oggi è il CAMPOSANTO DI ARAFOSCOLA.
8) Ma specialmente i due siti di AGNOLO e AGNINO hanno in comune la radice del nome: AGNI vuol dire SOLE! E proprio partendo dal nome abbiamo scoperto il sito di Agnino. Agni è una parola in sanscrito; lingua che ha influenzato anche quella celtica a motivo di origini comuni dall’oriente. Ed in sanscrito le figure circolari o “mandala” sono sempre stati il simbolo del cielo e della terra ed oggetto di meditazione anche oggi perché rappresentano il coscio e l’inconscio. E gli altari di Agnino e Agnolo erano a forma di cerchio.. I siti solari per ora – in Lunigiana- sono tutti posizionati nella media Lunigiana e nella sponda sinistra e partendo da Camporaghena sembrano che siano in fila quasi a semicerchio davanti al monte Sagro. A tale scopo ed analisi dobbiamo rivedere anche il sito di TORRE DEL NOCCIOLO che il Prof.A mbrosi ha catalogato come Castellaro Ligure dotato di triplice vallo, ma che alla luce di queste nuove scoperte potrebbe rivelare risultanze diverse. Ai tempi del Prof. Ambrosi non erano ancora stati trovati osservatori.! Il paese che confina con Agnino, la medioevale SOLERA , oggi Soliera Apuana, ma nel medioevo era chiamata “ SOLERIA” cioè LUOGO CHE SI APRIVA AL SOLE. Così come Torsana era la Porta del Sole, il paese di Soliera si affacciava al Sole.
10) Mettiamo in conto anche il fatto che ad Agnino abbiamo come patrono l’Arcangelo San Michele che abbiamo visto ha sostituito BELEN o Belenus, il Dio del Sole.
11) Ho scoperto a posteriori un particolare. La statua stele di Soliera trovata nel 1979 e ora conservata al museo di Pontremoli è stata trovata in un Luogo chiamato TORSANA (campo vicino a Soliera) quindi anche in questo caso abbiamo il termine “ PORTA DEL SOLE” (dal tedesco A CUI LA LINGUA CELTICA DI PIù ASSOMIGLIA: TUR=PORTA e SONNE=SOLE) quindi: se vicino a Camporaghena c’è ben visibile un osservatorio solare con la porta del sole, anche per la “Porta del sole” di Soliera è logico pensare che ci deve essere un vicino Osservatorio.
Ancora, molto tempo dopo ho scoperto che guardando il sito di Ara Foscola con Google Earth si vedono due circoli.
Ad oggi la migliore spiegazione rimane la prima interpretazione riconducendo il luogo a riti solari a all’osservatorio astronomico.

Rimane solo un’impronta del passato, di qualcosa che c’era ed oggi è scomparsa. Forse bisognerebbe scavare, attivare una ricerca sul posto, monitorarne il sottosuolo. Speriamo che il luogo catturi l’interesse di qualche scienziato o Università che possa organizzare una spedizione.
Per ora speriamo solo che rimanga visibile da Google Earth e che magari, con nuove tecnologie, in futuro questo programma possa darci delle visioni un po’ più dettagliate.

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