TOSCANA / CASTELNUOVO DELL’ABBATE (SI) – ABBAZIA DI S.ANTIMO / La particolarità di questo luogo è che ancora oggi viene praticato il canto gregoriano, una pratica volta a aumentare le vibrazioni e a creare stati mistici.

IL POTERE DEL CANTO GREGORIANO


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 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

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Provincia di Siena
Alchimia / suono


Uno dei più importanti esempi di architettura monastica del sec. XIII e sicuramente il più importante monumento romanico della Toscana meridionale. La chiesa attuale ha sostituito attorno al 1100 una preesistente abbazia del IX sec., della quale sono attualmente visibili pochi resti. Fu fino al sec XIV un importante centro spirituale, economico e culturale, nelle cui forme architettoniche richiamano molti elementi francesi.

La possiamo trovare nella Valle Starcia. Esiste una leggenda che narra che nel 781 l’imperatore Carlo Magno, tornando con il suo esercito da Roma, passando lungo la via francigena, rischiò di essere colpito duramente dalla peste che imperversava in quelle zone. Carlo Magno fece dunque un voto dinnanzi al fiume Starcia, chiedendo di essere risparmiato, lui e i suoi soldati, che questa grave malattia cessasse. Così avvenne e, per ringraziare il miracolo, fece costruire l’abbazia di S. Antimo. Non a caso all’interno della chiesa è possibile visitare la cappella carolingia. Non è un caso che Carlo Magno edificò l’abbazia proprio dedicata a questo santo.

Circa nel 303 d.C. capita che Faltonio Piniano, console romano dell’Asia, si ammali gravemente e che la moglie Lucina chieda ad Antimo di curare il marito. Antimo per salvargli la vita lo convertì al cristianesimo e il console, in riconoscenza decise di liberare i cristiani prigionieri. Se non che un sacerdote pagano impazzito iniziò a ucciderli tutti. Antimo si fece promotore anche di questa situazione liberando il criminale dai demoni e convertendolo. Di seguito si convertirono molte altre persone, che, entusiaste di questa uova forza religiosa abbatterono tutti gli alberi e gli altari del bosco sacro al dio Silvano (la divinità locale). Il popolo pagano chiese e fu accontentato l’arresto e la conversione al dio pagano di Antimo, il fautore di questi nuovi ribelli. Antimo rifiutò e venne gettato nel Tevere con un sasso legato al collo. Per l’intervento di un angelo venne salvato. I pagani alla vista di Antimo sano e salvo che pregava, si spaventarono e si convertirono a loro volta al cristianesimo. Ma Antimo venne nuovamente arrestato e questa volta decapitato. Il corpo fu ceduto a Carlo Magno che lo condusse in Toscana.

IL CANTO GREGORIANO

La particolarità di questo luogo è che ancora oggi viene praticato il canto gregoriano, una pratica volta a aumentare le vibrazioni e a creare stati mistici.